In camper alla Miniera di Carbone di Blegny Mine, una delle miniere della Vallonia in Belgio, Patrimonio Unesco. Tutte le informazioni utili per organizzare la visita e la sosta.
Se state pianificando un Tour in Belgio e precisamente in Vallonia, dovrete assolutamente visitare la miniera di carbone di Blegny Mine.
Dal 2012 questo sito è stato infatti iscritto nel Patrimonio Unesco come complesso minerario insieme ad altri tre: Bois du Luc, Grand Hornu e Bois du Cazier.
Esse sono infatti tra le più importanti miniere d’Europa e consentono di scoprire uno spaccato di storia del Belgio, della sua evoluzione industriale e del multiculturalismo che le ha caratterizzate, ospitando lavoratori provenienti da quasi tutta Europa e successivamente anche dall’Africa.
Abbiamo scelto di inserire la visita di Blegny Mine nel nostro Viaggio in Belgio di tre settimane non solo perché rappresenta un pezzo di storia della Vallonia e dell’immigrazione italiana ma anche per il suo interesse se si viaggia con bambini.
In questo articolo vi racconteremo la nostra esperienza e vi forniremo tutte le informazioni utili per pianificare la visita, come la scelta tra le tipologie di biglietti disponibili ma anche dove sostare con il camper.
- 1. Brevi Cenni storici delle Miniere di Carbone
- 2. Storia di Blegny Mine
- 3. Blegny Mine informazioni utili per la visita
- 4. Visitare la Miniera
- 5. Trenino panoramico di Blegny Mine
- 6. Museo Minerario e Biotopo delle Scorie
- 7. Dove mangiare e sostare in camper
- 8. Le altre miniere della Vallona
Brevi Cenni Storici delle Miniere di Carbone in Vallonia
Il bacino carbonifero della Vallonia è uno dei più antichi d’Europa e testimonia l’importanza dell’evoluzione tecnologica durante la Rivoluzione Industriale.
Seppure la presenza di carbone in Vallonia è conosciuta già dal XII secolo, occorrerà ancora un po’ di tempo prima di vedere la nascita delle numerose miniere sul territorio e l’inizio della lavorazione su scala industriale.
Sono state centinaia le strutture estrattive presenti, all’interno di una striscia centrale che va dal confine est a quello ovest del Belgio, anche se oggi sono solo 4 quelle che hanno mantenuto le loro infrastrutture e sono state inserite tra i siti Patrimonio Unesco dal 2012.
Questi siti non solo rappresentano il mondo minerario Europeo ma custodiscono importanti valori, da quelli storici legati all’innovazione tecnica e urbanistica a quelli sociali e umani, vedendo la presenza di lavoratori provenienti non solo dal Belgio ma anche da altre nazioni Europee e dall’Africa.
A Blegny Mine la lavorazione del carbone inizia già nel XVI secolo con i monaci del Val Dieu anche se l’avvio della lavorazione industriale avviene con la prima concessione ufficiale del 1799.
Il sito di Bois du Luc vede la luce nel 1685 grazie a tre minatori, due avvocati e due commercianti che si uniscono per creare la Société du Grand Conduit et du Charbonnage de Houdeng.
Il comprensorio del Grand Hornu viene realizzato tra il 1810 e il 1830 come un vero e proprio progetto urbano fatto non solo di uffici e laboratori ma anche di case, piazze, una biblioteca, una scuola, l’ospedale e molto altro.
Le Bois de Cazier, infine, nasce per volere di Guglielmo I re dei Paesi Bassi nel 1822 ed è anche quello tristemente noto per la tragedia di Marcinelle del 1956 che ha visto la morte di 262 minatori di cui 136 italiani.
LE MINIERE DI CARBONE DELLA VALLONIA E GLI ITALIANI
Forse vi chiederete qual è il legame tra gli italiani e le miniere di carbone della Vallonia.
Ebbene dovete sapere che dopo un primo flusso migratorio tra la fine del 1880 e il 1930, il secondo dopoguerra diventa testimone di un’emigrazione assistita.
Nel 1946 viene infatti siglato il trattato del Belgio che prevedeva l’invio di lavoratori italiani destinati al lavoro in miniera in cambio di risorse di carbone.
Insomma, un vero e proprio scambio dove l’essere umano era messo sullo stesso piano della merce.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale i cittadini Belgi non erano più intenzionati a tornare nelle miniere a causa delle condizioni precarie delle stesse.
Questa crisi di manodopera veniva così ripianata dall’afflusso di emigrati provenienti dai vari paesi europei e successivamente anche dall’Africa.
Vi è pertanto un legame forte che unisce gli italiani al Belgio, con un inizio decisamente travagliato e difficile, dove i nostri connazionali venivano definiti in modo dispregiativo “maccaroni”.
Sarà la tragedia di Marcinelle a modificare questo rapporto ed unire in modo solidale le due popolazioni.
Storia di Blegny Mine
Come abbiamo accennato in precedenza, la storia dell’estrazione di carbone a Blegny, cittadina a meno di 20 Km. a nord est di Liegi, inizia già nel XVI secolo grazie ai monaci di Val Dieu.
L’attività industriale inizia però solo nel 1799 con la prima concessione data a Gaspar Corbesier che dopo breve tempo si unisce ad una seconda.
Dagli anni 20 del 1900 la produzione di carbone cresce in modo esponenziale e prosegue fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Qui subisce infatti una battuta d’arresto a seguito della distruzione di una fossa e dell’edificio di lavaggio e al relativo rallentamento nell’estrazione.
L’attività riprende con nuovo vigore dopo il 1948, quando vengono ricostruite le parti danneggiate, e prosegue fino al 31 marzo del 1980 data di chiusura della miniera.
Blegny Mine è stato uno degli ultimi complessi minerari a chiudere dopo la sospensione delle sovvenzioni statali avvenuta nel 1976.
Grazie alla Provincia si decide di non demolire il sito ma conservare i due pozzi e renderli visitabili.
E’ così che a soli 2 mesi dalla chiusura, iniziano le prime visite.
Un processo di ristrutturazione ne migliora l’accoglienza consentendo tra l’altro alla miniera di essere inserita tra i Siti Patrimonio Unesco.
Blegny Mine informazioni utili per la visita
Blegny Mine è visitabile dal 1980 e da allora sono numerose le persone che hanno potuto conoscere la storia del sito e delle miniere di carbone della Vallonia.
Sono disponibili alcune tipologie di visita tra cui scegliere:
- Visita alla miniera
- Visita alla miniera + museo minerario + biotopo delle scorie con audioguida
- Tour in Trenino Panoramico
- Pacchetto Super che comprende le visite e il tour in trenino
- Pacchetto All-in che comprende il pacchetto super + un pranzo composto da piatto del giorno e 4 bevande (bibite, birra e gelato)
Noi abbiamo optato per il Pacchetto super e avere così un’esperienza completa.
Importante:
I bambini sotto al metro di altezza non possono accedere alla miniera
TARIFFE BIGLIETTI E ORARI
Il complesso di Blegny Mine è orientativamente aperto nelle seguenti date:
– tutti i giorni dal 29/04 al 06/09
– fine settimana e festivi negli altri periodi dal 24/02 al 11/11
– sono inoltre previste altre aperture come nelle festività di carnevale, pasqua e ognissanti
Il nostro consiglio è in ogni caso quello di consultare il sito ufficiale per eventuali variazioni di orari https://www.blegnymine.be/en/horaires-et-tarifs/familles
Il Tour in Trenino è invece attivo orientativamente:
– tutti i giorni dal 29/04 al 10/05 e dall’01/07 al 31/08
– fine settimana nei restanti periodi da 01/04 all’11/11
– tutti i mercoledì dal 15/05 al 04/09
Le tariffe aggiornate al 2024 sono le seguenti:
VISITA GUIDATA MINIERE DI CARBONE
- € 13,00 intero
- € 9,50 bambini 6-12 anni
- € 11,50 over 60
TOUR SU TRENINO PANORAMICO
- € 7,00 intero
- € 4,50 bambini 6-12 anni
- € 6,00 over 60
VISITA GUIDATA MINIERE DI CARBONE + MUSEO MINERARIO + BIOTOPO DELLE SCORIE
- € 16,00 intero
- € 11,00 bambini 6-12 anni
- € 14,00 over 60
PACCHETTO SUPER (MINIERA DI CARBONE + MUSEO MINERARIO + BIOTOPO DELLE SCORIE + TRENINO)
- € 20,00 intero
- € 13,50 bambini 6-12 anni
- € 17,00 over 60
PACCHETTO ALL IN (MINIERA DI CARBONE + MUSEO MINERARIO + BIOTOPO DELLE SCORIE + TRENINO + PIATTO DEL GIORNO E 4 BEVANDE )
- € 41,50 intero
- € 31,50 bambini 6-12 anni
- € 38,50 over 60
Visitare la Miniera di Blegny Mine
Come anticipato la miniera di Blegny può essere visitata solo partecipando ad una visita guidata della durata di circa h. 1,30.
Ci sono orari prestabiliti e si può optare per la guida in Francese o in Fiammingo (Olandese).
Sono però disponibili audioguide gratuite all’ingresso e con nostra sorpresa le abbiamo trovate anche in Italiano.
Solitamente è difficile trovare audiguide nella nostra lingua ma in questo caso è abbastanza normale vista la storia che ha legato il popolo italiano alle miniere della Vallonia.
Prima di iniziare il tour guidato occorre indossare un casco e una giacca e, come già detto, non si può partecipare se si ha un’altezza inferiore 1 m.
La visita inizia scendendo nelle gallerie sotterranee per mezzo di una gabbia e raggiungendo dapprima i 30 mt. di profondità.
Qui ci viene descritta non solo la storia dei minatori e del loro duro lavoro ma possiamo vedere da vicino, e in funzione, alcuni dei macchinari usati.
Scopriamo così quali erano le attrezzature, le metodologie di estrazione e gli strumenti utilizzati per evitare l’accumulo di gas mortali, uno dei maggiori rischi per i minatori.
Il tour prosegue attraverso cunicoli, rampe e scale che ci conducono fino al pozzo a ben 60 mt. di profondità.
Una volta risaliti in superficie ci viene ancora mostrato il processo di trattamento del carbone dopo la sua estrazione.
Esso subisce infatti processi di lavaggio e cernita fino al trasporto finale e alla sua vendita.
Trenino Panoramico di Blegny Mine
Il Tour con il Trenino Panoramico parte dal complesso di Blegny Mine e ha una durata di circa 50 minuti.
Il percorso si articola all’interno della bucolica campagna circostante, chiamata Terra di Herve, raggiunge il vecchio villaggio di Dalhem e offre una visuale dell’intero complesso minerario.
Durante il tragitto grazie ad un’audioguida è possibile conoscere la storia del territorio (i commenti non sono in italiano) permettendo di approfondire quella che era la vita che ruotava attorno alla miniera.
Il giro in trenino può senz’altro risultare piacevole durante le belle giornate mentre, nel nostro caso, il tempo uggioso non ci ha regalato scorci così eccezionali come speravamo.
Museo Minerario e Biotopo delle Scorie
Il Museo è ospitato in un edificio minerario tra i più antichi del Belgio, quello di Puits Marie.
Si compone di circa 20 sale in cui sono esposti oggetti relativi ad oltre otto secoli di estrazione di carbone del Belgio, dai suoi inizi nel XII secolo all’ultimo carro del 1992 della miniera di Zolder.
Si possono ammirare ventilatori, le lampade dei minatori e alcuni ambienti come l’infermeria, gli uffici e la stazione elettrica.
Prima dell’inizio della visita si può assistere alla proiezione di un filmato della durata di circa 20 minuti.
La seconda visita che si può effettuare è quella al cumulo di scorie di Blegny Mine.
In realtà la miniera ha avuto ben due cumuli, il primo realizzato tra la prima e la seconda guerra mondiale e il secondo nel dopoguerra.
Oggi appare come una sorta di collina alta circa 57 metri che, grazie alla natura, si è trasformata in un luogo di biodiversità dove vari tipi di piante e animali si sono riappropriati della zona.
Grazie all’ausilio di un’audioguida è possibile conoscere la storia di questi cumuli di scorie e della loro evoluzione e salendo la scala che conduce alla cima del cumulo, vedere il tutto più da vicino ed avere una visuale a 360°.
Visitare Blegny Mine: dove mangiare e sostare in camper
Per accogliere al meglio i visitatori del complesso minerario di Blegny Mine sono state realizzate alcune strutture aggiuntive per il ristoro, lo svago e la sosta.
Oltre ad un parco giochi per bambini si trova infatti un bar ristorante.
Qui è possibile rifocillarsi con una bibita e qualche snack oppure consumare un pasto vero e proprio.
Il menù proposto è vario e va dai piatti del giorno a quelli più veloci come gli hamburger.
Se arrivate a Blegny Mine in camper, come abbiamo fatto noi, dovete sapere che esiste un enorme parcheggio con area riservata ai camper.
Il parcheggio è gratuito per 24 h., si può sostare anche la notte, prevede sempre gratuitamente i servizi di C/S e a pagamento l’allaccio elettrico.
Camperplaats Blegny Mine – Rue Lambert Marlet – 4670 Blegny (GPS 50.685837, 5.723188)
Le altre Miniere di Carbone della Vallonia Patrimonio Unesco
Come abbiamo anticipato Blegny Mine è stata inserita tra i Patrimoni Unesco insieme ad altre tre Miniere di Carbone della Vallonia che hanno saputo conservare le loro infrastrutture e tramandarle ai giorni nostri.
LE GRAND HORNU
La miniera Le Grand Hornu si trova a 10 Km. da Mons e rappresenta uno dei più interessanti complessi della Rivoluzione Industriale.
E’ stata costruita tra il 1810 e il 1830 con l’intento di realizzare una vera e propria città operaia in stile neoclassico.
Qui oltre alla miniera di carbone si trovavano infatti circa 450 case con tanto di giardino privato, un ospedale, una scuola, una biblioteca, piazze e strutture ricreative.
Inoltre il Grand Hornu era noto per utilizzare le migliori tecnologie dell’epoca.
Cessa l’attività produttiva nel 1956 e dopo un primo abbandono e il rischio della distruzione totale, viene prima acquistato da un privato e poi dalla Provincia dell’Hainaut che si occupano del restauro.
Oggi il sito ospita mostre, esposizioni temporanee e il MACS Museo delle Arti Contemporanee.
Per maggiori informazioni di visita potete consultare il sito ufficiale https://www.cid-grand-hornu.be/
BOIS DU LUC
Il sito di Bois du Luc, poco più di 20 Km. ad est di Mons, è composto dal Pozzo, da laboratori e dal villaggio minerario.
Oggi racconta ancora la storia culturale e tecnologica della Regione e gli stessi cumuli di scorie si sono gradualmente integrati nella natura tanto da ospitare un notevole numero di specie di piante e animali.
Nonostante la presenza di carbone già secoli prima è con il 1685 che grazie a tre minatori, due commercianti e due avvocati viene istituita la Société du Grand Conduit et du Charbonnage de Houdeng e inizia di fatto l’attività mineraria industriale.
Con alcuni interventi tecnologici si risolvono i problemi che rendevano difficile l’estrazione del carbone portando allo sfruttamento di quasi 30 pozzi.
Nella metà del 1800, su esempio del vicino sito di Grand Hornu, vengono costruite in prossimità altre strutture al fine di realizzare un nuovo villaggio operaio.
L’attività cessa nel 1973 con non pochi problemi per chi si trovava senza lavoro e senza casa.
Dopo un primo progetto di smantellamento a favore di un centro commerciale, il sito viene rilevato dallo Stato con l’intenzione di salvare non solo il sito ma l’intero patrimonio e oggi vi sono stati installati il Museo della Miniera ed un Ecomuseo.
Per maggiori informazioni di visita potete consultare il sito ufficiale http://www.boisdulucmmdd.be/
BOIS DU CAZIER
Il Bois du Cazier dista appena 4 Km. dalla cittadina di Charleroi e vede l’inizio dell’attività mineraria nel 1822, grazie ad una concessione assegnata per volere del Re dei Paesi Bassi Guglielmo I.
Durante la sua produzione, il sito vantava 3 pozzi di cui il terzo inaugurato negli anni ’50.
Nella miniera i lavoratori erano prevalentemente stranieri, molti dei quali italiani.
Questi erano alloggiati in quelle che erano chiamate le Capanne Nissen, prefabbricati realizzati nella Prima Guerra Mondiale per uso militare.
Il Bois du Cazier è tristemente noto in quanto proprio qui si è verificato uno dei più tragici incidenti della storia, noto ai più come il Disastro di Marcinelle.
L’8 agosto 1956, una scintilla elettrica causò un terribile incendio provocando innumerevoli vittime.
Alla fine saranno 262 i morti di cui ben 136 italiani.
L’attività estrattiva riprenderà l’anno successivo per concludersi in modo definitivo nel 1967.
Il sito è stato in maggior parte conservato ed oggi, oltre ai memoriali dedicati al disastro, ospita un complesso Museale costituito dal Museo Industriale e dal Museo del Vetro.
Per maggiori informazioni di visita potete consultare il sito ufficiale https://www.leboisducazier.be/