Capodanno in camper: tra la Camargue e Barcellona

Tour di Capodanno in camper nell’affascinante Camargue in veste invernale ed un inizio anno alla scoperta di Barcellona. Itinerario di visita alla cittadina Spagnola dai mille volti capace di rinnovarsi costantemente mantenendo inalterato il suo fascino


Per queste vacanze natalizie in camper, riusciamo a ritagliarci una settimana scarsa tra Capodanno e l’Epifania e decidiamo così di visitare una città che da molto tempo era nella nostra wishlist: Barcellona.

Come sosta intermedia scegliamo la cittadina di Saintes Marie de la Mer in Camargue, già meta di altri nostri viaggi come il Capodanno tra Provenza e Camargue; entrambe le città, con un po’ di fortuna, ci offriranno un clima decisamente più mite di quello a cui siamo abituati. 

– 1° GIORNO: Bernezzo – Saintes Maries de la Mer  (405 Km)

Itinerario 1 Giorno

Il nostro Capodanno a Barcellona inizia il 31 dicembre di prima mattina; complice il meteo favorevole possiamo raggiungere la Francia tramite il Colle della Maddalena (nostro abituale valico per la Francia) che ci permetterà sia di ridurre il tempo di viaggio che di evitare l’autostrada.

Se volete scoprire quali sono le ulteriori possibilità di valico potete leggere il nostro articolo su Valichi e Trafori Alpini.

Breve pausa alla Boulangerie nel centro commerciale di Sisteron, prima di arrivare a destinazione. 

Come in altre occasioni, anche questa volta decidiamo di pernottare al Camping La Brise; il campeggio dispone di ampie piazzole in piano, buon blocco sanitari ed è vicino al centro paese, raggiungibile a piedi in circa 10 minuti.

Immancabile nel pomeriggio una prima esplorazione della cittadina, in questo periodo affollata di turisti.

Saintes Maries de la Mer
Saintes Maries de la Mer – Piazza del Municipio

Adagiata sul delta del Petit-Rhone (un ramo del Rodano), Saintes Maries de la Mer è quasi completamente circondata dall’acqua.

E’ considerata la capitale della Camargue nonché polo turistico principale, per chi si appresta a visitare quest’area, ed è altresì meta di pellegrinaggio dei Gitani (di fama mondiale la festa che si svolge il 24 e 25 maggio di ogni anno). 

Il nome della città deriverebbe dalla leggenda che narra dell’approdo di una barca su queste terre, con a bordo le “Marie” (Maria Salomé, Maria Jacobé, Maria Maddalena) e altri seguaci di Gesù in fuga dalla Palestina. 

Oggi il centro è caratterizzato da bianche casette, negozi tipici e ristoranti e dalla Chiesa Fortificata di Saintes Maries de la Mer, risalente al IX secolo, che conserva all’interno la statua di Sara (venerata dai gitani) e dal cui tetto è possibile godere di una splendida vista sulla città.

L’accesso al tetto della Chiesa avviene da una scala esterna l’edificio ed è a pagamento. 

Saintes Maries de la Mer, centro
Saintes Maries de la Mer – Centro

Nonostante sia una località che già conosciamo (per approfondire la visita della città e del territorio vi rimandiamo ai diari di viaggio Pont du Gard, Camargue, saline e fenicotteri e Capodanno tra Provenza e Camargue) è sempre piacevole e rilassante passeggiare per il suo centro e sul lungo mare. 

Tra i vari eventi ed appuntamenti, previsti per queste festività, curiosiamo tra le bancarelle del Mercatino di Natale presso la Piazza del Municipio e successivamente visitiamo la Mostra de La Creche Provencale di Arlette Bertello: magnifico presepe realizzato con i tipici Santon provenzali, allestito nel salone del Relais Culturel (se volete approfondire la storia dei presepi provenzali vi rimandiamo all’articolo La Tradizione Natalizia dei Santons Provenzali).

Purtroppo le foto sono vietate ma vi garantiamo che è uno dei più belli visti sinora.

Mercatini di Natale
Saintes Maries de la Mer – Mercatini

Ritornando sul lungomare ci viene regalato uno splendido tramonto benaugurale per il nuovo anno.

Tramonto
Les Saintes Maries de la Mer – Tramonto

Si avvicina così l’evento principe del fine anno di Saintes Maries de la Mer: lo spettacolo pirotecnico che si tiene davanti al Municipio alle 19.00.

Ebbene sì, è un’orario un po’ particolare soprattutto per noi italiani che siamo abituati a festeggiare al rintocco della mezzanotte, ma qui le tradizioni sono diverse e le celebrazioni più sobrie e modeste. 

Con lo sguardo verso il cielo ci godiamo lo spettacolo apprezzando sia la bellezza e l’originalità, data anche dall’accompagnamento musicale, che il fatto di essere molto più silenzioso rispetto ad altri visti in passato.

Concludiamo in bellezza con la cena presso il Restaurant Le Camargue con tipicità del posto; l’indomani non solo sarà l’inizio di un nuovo anno ma ci aspetterà il viaggio per raggiungere Barcellona.

– 2° GIORNO: Saintes Maries de la Mer – El Masnou/Barcellona (391 Km)

Itinerario 2 Giorno

Il nuovo anno ci accoglie con una splendida giornata, salutiamo la Camargue e partiamo alla volta di Barcellona.

L’assenza di traffico, dovuta in parte al giorno particolare, ci consente di raggiungere la nostra meta per l’ora di pranzo e la fortuna ci assiste anche con il campeggio, che dispone ancora di piazzole disponibili.

Il Camping scelto è quello di El Masnou, ubicato nell’omonimo paese a circa 20 Km dalla grande città Catalana; il campeggio è terrazzato, dispone di piazzole moderatamente ampie con ottimo fondo, di un blocco servizi un po’ spartano, piscina per la stagione calda, bar e si trova in posizione privilegiata a circa 500 m. dalla stazione del treno

I Treni da e verso Barcellona passano ogni 10 min. circa mentre di sera sono disponibili bus con fermata davanti al campeggio.
Tariffa treno per Barcellona: A/R € 5,60

Nonostante la stanchezza del viaggio, la voglia di andare in esplorazione della città è troppa per restare in camper, raggiungiamo la stazione e prendiamo il primo treno in partenza.

Scendiamo alla fermata di Placa de Catalunya, la più centrale nonché snodo tra i principali per il trasporto pubblico; da qui partono e arrivano numerose linee metro, bus e bus turistici.  

Placa Catalunya
Barcellona – Placa Catalunya

Barcellona è la capitale della Catalogna, seconda città di Spagna e rientra tra le 20 più visitate al Mondo. 

Man mano che la si scopre, si comprende il motivo di tale notorietà; è impossibile descriverla con un solo aggettivo perché Barcellona è molto di più.

E’ una città in continua evoluzione che ha saputo riqualificare quartieri malfamati e degradati ma al contempo mantenere inalterata l’atmosfera di altri tempi, è una città moderna e vivace ma in egual modo radicata nelle sue tradizioni, è una città dall’offerta così vasta che anche con un soggiorno prolungato non si potrà affermare di averla conosciuta tutta.

Le sue origini si perdono nei secoli e seppure non provate parrebbero risalire ai Cartaginesi; notizia certa è quella della fondazione di Barcino (vecchio nome di Barcellona) attorno al 300 a.C.

Si alternano successivamente i Romani, i Visigoti, i Mori e i Franchi; nel X secolo diventa Capitale del Principato di Aragona e uno dei principali porti del Mediterraneo.

Dopo un lento e graduale declino, solo con gli anni settanta inizia la ripresa con l’exploit, a seguito dell’assegnazione delle Olimpiadi del 1992, che ne ha sancito la rinascita totale.

Il nostro primo incontro con Barcellona è stato amore a prima vista; risaliti in superficie dalla stazione di Placa Catalunya, ci ritroviamo nella Piazza cuore della città, progettata negli anni venti e caratterizzata da statue, alberi e fontane. 

Dalla Piazza imbocchiamo uno dei simboli di Barcellona: La Rambla: il viale alberato di oltre un chilometro più conosciuto di Spagna.

Chiamata come il torrente stagionale che correva qui un tempo, questa ampia via collega Placa Catalunya al Port Vell, la parte centrale pedonale viene attraversata quotidianamente da una calca di abitanti e turisti mentre sugli stretti controviali circolano i veicoli.

Passeggiata sulla famosa Rambla
Barcellona – La Rambla

Sembrerà scontato ma il modo migliore per iniziare la scoperta di Barcellona è proprio quella di percorrere questa strada, in via non ufficiale suddivisa in 5 parti e per tal motivo identificata talvolta come Ramblas.

Ai lati dell’area pedonale, bancherelle di ogni tipo, artisti di strada e mimi contribuiscono a colorare e contraddistinguere questa zona della città mentre gli edifici che si affacciano su di essa, sono testimoni silenziosi delle varie epoche che ne hanno dettato la realizzazione.

Procedendo in direzione del Port Vell, nel secondo tratto della Rambla, la Rambla dels Estudis o Rambla des Ocells per le numerose bancarelle di uccelli, incontriamo l’Esglesia de Betlem eretta tra il XVII e XVIII secolo in stile barocco e considerata tra i più begli edifici di questo stile fino all’incendio doloso del 1936.

Chiesa di Bethlem
Barcellona – Chiesa di Bethlehem

Poco più avanti ci si immette nella parte chiamata Rambla de Sant Josep, o Rambla de les Flors per le innumerevoli bancarelle di fiori, e si può ammirare il bel settecentesco Palau de la Virreina ora sede dell’Assessorato alla Cultura e di alcune mostre temporanee ospitate nelle sue gallerie. 

Facciamo appena in tempo a scostare lo sguardo dal Palazzo che la sagoma del Mercat de la Boqueria (ufficialmente chiamato Mercat de Sant Josep) subentra nel nostro campo visivo. 

Questo mercato, probabilmente il più noto di tutta la Spagna, venne costruito tra il 1836 e il 1840; qui è possibile passeggiare tra bancarelle di frutta e verdura, carni e salumi, pesci, prodotti esotici e locali costantemente affollati. 

E’ giornata festiva ed il mercato è chiuso ma diventerà sicura meta durante il nostro soggiorno. 

Il Mercat de Sant Josep il più famoso mercato coperto di Barcellona
La Boqueria

Proseguiamo ancora per il tratto di Rambla chiamato Rambla dels Caputxins (o Rambla del Centre), il cui nome deriva da un antico monastero ormai scomparso, e ci ritroviamo di fronte al Gran Teatre del Liceu, uno dei più grandi teatri dell’Opera Europei. 
L’edificio, costruito nel 1847, può essere visitato, con o senza guida, per ammirare gli splendidi e fastosi interni.

La stanchezza del viaggio inizia a farsi sentire, facciamo dietro front dirigendoci verso la fermata del treno  che ci riporterà in campeggio; percorriamo questa volta alcune vie del Barrì Gotic; ci immettiamo nel Carrer de Ferran, via realizzata nel XIX secolo, per poi raggiungere la piccola Placa de Sant Josep su cui si affaccia la Chiesa di Santa Maria del Pi.

Questo edificio di culto venne eretto tra il XIV e il XVI secolo in stile gotico e vanta uno dei rosoni più grandi al mondo.

Chiesa di Santa Maria del Pi
Barcellona – Chiesa di Santa Maria del Pi

Il nostro appuntamento con la città è nuovamente fissato per l’indomani.

– 3° GIORNO: Barcellona

Questo sarà il primo dei tre giorni completi che dedicheremo alla visita di Barcellona ( per approfondimenti leggere Itinerario di Barcellona a Piedi: visitare il centro storico e la Rambla). 

Di prima mattina riprendiamo il treno che ci condurrà in Placa Catalunya.

Ripercorriamo parte della Rambla soffermandoci sulla Fontana de Canaletes del XX secolo, da cui prende il nome questo tratto di viale. 

L’acqua che sgorga dalla fontana è potabile e sembrerebbe provenire direttamente dalle sorgenti di Canaletes; tradizione vuole che chi beve alla fontana ritorni presto a Barcellona.

E’ ora di immergerci in uno dei quartieri più tradizionali ed incredibili della Città, che si estende ad est della Rambla: il Barrì Gotic.

Quello che possiamo considerare il cuore antico di una Barcellona che risale a 2000 anni fa, è formato da un dedalo di viuzze che sboccano su piccole piazzette acciottolate dall’atmosfera d’altri tempi, e splendidi edifici risalenti per la maggior parte al XV e XVI secolo. 

Facciamo un salto indietro nel tempo tra i resti della Barcino romana, il medioevo che ne ha dipinto indelebilmente le orme e ciò che rimane del vecchio quartiere ebraico; non è solo la vista a subirne il fascino ma ne sono coinvolti tutti i sensi.

Barrì Gotic
Barcellona – Barrì Gotic

Prima tappa nel Barrì Gotic non può che essere la Cattedrale La Seu, edificio tra i più spettacolari nonché il principale luogo di culto della città. 

Dedicata a Sant’Eulalia, la Cattedrale venne realizzata sul sito di una basilica precristiana tra la fine del 1200 e il 1460 ad eccezione della facciata aggiunta solo nel 1870. 
Tipicamente gotica con i suoi doccioni, i fregi in pietra ed i torrioni ottagonali, già dall’esterno si mostra in tutta la sua maestosità.

Cattedrale de la Seu nel quartiere gotico
Barcellona – Cattedrale

Gli interni riccamente decorati sono originali, essendo stati risparmiati dai disordini della guerra civile; troviamo una navata centrale e due laterali con non meno di 29 cappelle. 

In mezzo alla navata centrale è presente un magnifico coro scolpito con gli stemmi araldici dell’Ordine del Vello d’Oro.

Interno Cattedrale
Barcellona – Cattedrale interno

Volete osservare la Barcellona medievale dall’alto?

Fate come noi,  salite con l’ascensore e raggiungete la terrazza dalla quale la vista sui tetti è impareggiabile.

Ascensore a pagamento € 3,00 adulti

Le sorprese non sono terminate e pertanto, anziché uscire dallo stesso accesso da cui siamo entrati, seguiamo le indicazioni che ci portano al chiostro. 


Il fiore all’occhiello della cattedrale è trecentesco: qui si trovano da sempre fontane, alberi e oche; incredibilmente questi animali che, sin dal medioevo vivono qui di generazione in generazione, erano e sono considerati ottimi cani da guardia. 

Nel periodo Natalizio, il chiostro si arricchisce di un presepe che attira l’attenzione di grandi e piccini.

Barcellona - Chiostro
Barcellona – Chiostro della Cattedrale

Altra tappa imperdibile nel Barrì Gotic è il Museu d’Historia de Barcelona (MUHBA): il museo di storia della città.

Tariffa MUHBA (aggiornamento anno 2024)
– intero: € 7,00

L’accesso avviene attraverso Casa Padellas, edificio costruito nel XVI secolo per una nobile famiglia nel Carrer dels Mercaders e successivamente spostato, pietra su pietra, in questo luogo.

La visita inizia dal pian terreno per poi salire al primo piano da una scala esterna che si affaccia su un tipico cortile; la scala conduce ad un ala adibita a mostre temporanee e ad una torre d’epoca romana.

Successivamente si ridiscende per percorrere i sotterranei che si diramano per circa 4 Km sotto Placa del Rei e che mostrano i resti della Barcino romana e visigota. 

Attraversiamo una domus romana, un bagno pubblico, tintorie e lavatoi, botteghe in cui venivano prodotti vino e  Garum (salsa a base di interiora, uova e sangue di pesce, consumata in tutto l’impero) ed una chiesa fino a raggiungere il Palau Episcopal

Sotterranei e domus romana del Museo di Storia di Barcellona
Barcino Sotterranea

Al termine del percorso sotterraneo si sbuca nel Palau Real Major de Barcelona in un’area adibita a biglietteria; da qui si potrà accedere al Salon del Tinell, costruito nel XIV secolo per ordine del Re Pietro il cerimonioso.


Il salone è una delle stanze più emblematiche in quanto sala del trono dei Conti della Città e dei Re della Corona d’Aragona e luogo in cui venne ospitato, con tutti gli onori, Cristoforo Colombo al rientro dalla sua prima campagna nelle Indie. 

Salon de Tinell
Barcellona – Salon de Tinell

Collegata al Palazzo, la Cappella di Sant’Agata venne costruita nel XIV secolo come oratorio reale; al suo interno una bella pala d’altare del 1464. 

Concluso il nostro itinerario di visita, l’uscita avviene in Placa del Rei: un assoluto gioiello medievale del XIV secolo, sul quale si affacciano oltre al Palau Real Major e alla Cappella Reale di Sant’Agata sopracitati, anche il Palau del Lloctinent e la quattrocentesca Torre del Rei Marti.  


La Piazza ci riporta in un tempo passato, lontano dalla Barcellona attuale e moderna e lontano dall’idea di trovarsi in una grande metropoli. 

Se dovete scegliere un unico luogo del Barrì Gotic, venite qui.

La nostra esplorazione del quartiere Gotico prosegue in Placa de Sant Jaume, una delle piazze cardine della vita cittadina.


Due sono i palazzi degni di nota, ubicati uno di fronte all’altro: Il Palau della Generalitat del XV secolo che ospita il Governo della Catalogna ed è visitabile in alcuni giorni dell’anno e l‘Ajuntament sede le Municipio. 

La fame inizia a farsi sentire, ci congediamo da questo quartiere per dirigerci verso il Mercato Coperto della Boqueria

Oggi è un giorno feriale ed il mercato ci accoglie in tutto il suo splendore: un tripudio di colori e profumi avvolgenti sono pronti ad incantare chiunque si appresti a varcarne i cancelli.

Purtroppo raggiungiamo il mercato proprio nell’ora di punta e ci è impossibile trovare un tavolino o sgabelli liberi; non rinunciamo però ad assaggiare qualche specialità e ci allontaniamo solo dopo aver acquistato un cartoccio con il famoso Jamon Iberico.

Uno dei banchi all'interno del Mercat de Sant Josep
La Boqueria – Banchi

Per il pranzo ripieghiamo sul Ristorante El Rincon nel quartiere confinante di El Raval: possiamo finalmente assaggiare le prime Tapas, fil rouge del nostro soggiorno Catalano.

El Raval, di origine medievale ed un tempo uno dei quartieri più turbolenti, sta diventando, come altre zone cittadine, un quartiere alla moda grazie anche ai suoi ottimi locali e caffé. 

Nel pomeriggio ritorniamo sulla Rambla, superando anche l’ultimo troncone che ci divide dal Port Vell: la Rambla di Santa Monica il cui nome deriva dal convento di Santa Monica, ora trasformato in galleria d’arte, che sorgeva un tempo sul lato occidentale.

Baluardo prima del porto, Il Mirador de Colom è una statua in onore di Colombo, eretta in occasione dell’Esposizione Universale nel 1888, che sorveglia dalla sua altezza la Rambla da un lato e il Port Vell dall’altro.

Mirador de Colom
Barcellona – Mirador de Colom

Siamo giunti al Port Vell, una delle aree di Barcellona che ha visto la sua trasformazione radicale a partire dagli anni 80, abbandonando per sempre il degrado che l’aveva negli anni interessata.

Ora è un luogo dalla piacevole atmosfera di porto di mare che offre tra l’altro rinomati ristoranti di pesce, un grande ed importante Acquario, il centro commerciale Maremagnum, il quartiere residenziale annesso La Barceloneta e una funicolare per il Montjuic (Transbordador Aeri).

Immancabili le belle aree pedonali per tranquille passeggiate ed un po’ di relax dopo il tanto gironzolare.

Noi non possiamo di certo farci sfuggire un giro sulla ruota panoramica ed una nuova vista dall’alto di Barcellona.

Barcellona - Port Vell
Barcellona – Port Vell

Non si può dire di essere stati a Barcellona senza aver mangiato i famosi “Churros” e quale occasione migliore se non quella della merenda?
Dal porto sono ancora presenti la casette del Mercatino di Natale che vendono prodotti alimentari e ne approfittiamo la nostra  pausa golosa.

Lasciamo il porto per ritornare nel quartiere di El Raval e incontriamo il primo importante edificio, la cui facciata principale sembra osservare guardinga il Porto: il Museu Maritim.
Il Museo è ospitato nei Cantieri Navali Regi eretti a partire dal XIII secolo in stile gotico; in passato tra i più grandi ed importanti d’Europa, questi cantieri avevano degli scivoli che degradavano direttamente in acqua mentre ora custodiscono una riproduzione a grandezza naturale della nave Ammiraglia di Don Giovanni d’Austria, pescherecci, modellini, carte nautiche e numerosi altri reperti.

Risalendo verso nord raggiungiamo un altro simbolo di El Raval nonché una delle prime opere di Gaudì: Il Palau Guell.

Uno dei pochi presenti nella Ciutat Vella, questo palazzo modernista, che racchiude un mix di stili che vanno dall’art nouveau, al gotico, all’islamico, viene costruito alla fine del 1800 per l’industriale Eusebi Guell ed è inserito insieme ad altre opere di Gaudì nella lista dei Siti Patrimonio UNESCO.

Dall’esterno si respira un aria un po’ cupa e austera ma basta sollevare lo sguardo al cielo per scorgere i tipici comignoli dalle tegole colorate e dalle forme diverse.

Il Palau Guell nel quartiere di El Raval, opera di Gaudì
Barcellona – Palau Guell

Dopo tanto girovagare per la Ciutat Vella, la Rambla ed il Porto, la stanchezza inizia a farsi sentire.

Risaliamo verso Placa de Catalunya dove prendiamo il primo treno per il rientro in camping.    

– 4° GIORNO: Barcellona

Se il primo giorno lo abbiamo impiegato per la scoperta della Rambla e del suo centro storico, il secondo non può che essere dedicato alla figura che più di tutte è legata a Barcellona e di cui le opere ne sono diventate un emblema (se vuoi approfondire, puoi leggere il nostro articolo Barcellona Gaudì e il Modernismo: Itinerario tra le opere da vedere).


Stiamo palando di Antoni Gaudì, eclettico architetto spagnolo e maggior esponente del modernismo catalano.

A tratti visionario, è stato in grado di realizzare opere la cui particolarità le ha permesso di far annoverare ben 7 edifici, della capitale Catalana, nella lista dei Siti UNESCO.


Nato nel 1852, Gaudì intraprend gli studi di architettura a Barcellona dove rimane sino alla sua morte, avvenuta per un incidente stradale.

Se siete intenzionati a visitarne le opere vi consigliamo, così come abbiamo fatto noi, di prenotare con un po’ di anticipo onde evitare lunghe code o il tutto esaurito.
La nostra scelta è ricaduta sulla Sagrada Familia e su Park Guell.

Da casa abbiamo provveduto ad acquistare i biglietti.

In fase di prenotazione si deve indicare l’orario e la tipologia di visita scelta (visita libera, con audioguida, visita guidata ecc…)

Prima meta di giornata è la Sagrada Familia sita nel quartiere dell’Eixample.

Prendiamo il treno da El Masnou è anziché fermarci in Placa Catalunya scendiamo a Clot Aragò, da qui con due fermate della metropolitana Linea L2, arriviamo a destinazione. 

L’Eixample nasce dopo la metà del 1850 con l’esigenza di creare un’estensione (da qui il nome) tra la vecchia Barcellona e la cittadina di Gracia. 

Nel 1859 vengono abbattute le mura medievali ed indetta una gara per la sua progettazione; oggi il quartiere accoglie negozi ed hotel di lusso nonché una grande quantità di edifici borghesi modernisti e dall’aspetto singolare. 

La Sagrada Familia una delle opere più note di Gaudi
Sagrada Familia

La Sagrada Familia, inserita nel Patrimonio Unesco, è probabilmente l’edificio più conosciuto e visitato di Spagna oltre che simbolo di Barcellona. 

L’imponente struttura è stata l’ultima opera di Gaudì e mai portata a termine (i lavori su progetto originale sono ripresi e se ne stima la conclusione nel 2026); la costruzione avrebbe dovuto essere lunga 95 m. e larga 60 m. con una torre centrale di altezza 170 m. oltre il transetto ed altre 17 torri più basse. 

Alla morte dell’architetto le uniche parti terminate erano la cripta, una torre, un portale e le mura dell’abside.

Davanti all’opera, la sensazione che proviamo è di soggezione, non fosse altro che per la sua grandiosità ed altezza rispetto all’area relativamente ristretta in cui si trova. 

Osservando le guglie l’impressione è quella dei delicati castelli di sabbia, realizzati facendo colare lentamente sabbia mista ad acqua.

Raggiungiamo l’ingresso qualche minuto prima dell’orario di entrata previsto; noi abbiamo optato per l’audioguida ma non ci è stato possibile inserire la salita alle torri perché non accessibili a bambini sotto i 6 anni.

Tariffa Sagrada Familia (aggiornamento anno 2024):
– ingresso con audioguida: € 26,00 adulti, gratis bambini -11 anni.

Numerose altre tipologie di visita sul sito di prenotazione.

Gli esterni sono quelli più appariscenti, con una ricchezza di sculture senza precedenti, da ricordare le tre facciate della Natività (realizzata sotto la supervisione di Gaudì), della Passione e della Gloria (in corso d’opera).

Particolare della Facciata della Sagrada Familia
Sagrada Familia – Particolari

Una volta entrati l’effetto cambia totalmente, il tutto appare più sobrio con linee ben definite ma con il filo conduttore della natura; i costanti richiami agli alberi ed i colori sapientemente dosati tra le vetrate e le colonne creano l’illusione di trovarsi in una foresta.

Alte colonne e soffitto della Sagrada Familia
Sagrada Familia – Interni
Interno e vetrate della Sagrada Familia
Sagrada Familia – Vetrate

L’impressione che ci offre è di stupore e, contrariamente a quanto letto nelle varie guide, gli interni sono quelli che ci hanno entusiasmato maggiormente; l’esterno, penalizzato dal cantiere aperto e dai tanti ponteggi, ha tolto un po’ di quella maestosità che traspare dalle foto di riviste e pagine web.  

Lasciamo la Sagrada Familia per dirigerci alla seconda meta di giornata: il Park Guell.

Compreso nel biglietto di ingresso all’area monumentale, c’è il trasporto con la navetta che, dalla fermata della Metropolitana Alfons X, conduce direttamente ai cancelli del parco.

Percorriamo a piedi il tratto di strada che separa l’edificio di culto dalla fermata della navetta, esplorando l’area che delimita i quartieri dell‘Example e di Gracia, un tempo villaggio a sé stante, e fermandoci per la pausa pranzo presso il Ristorante Meson a Veiga.

Anche questa volta le tapas sono le protagoniste del nostro  ottimo menù.

Al Parco de les Aigues, vicino alla Fermata della Metro, ci attende la navetta.
Il percorso in salita è decisamente impegnativo e pertanto vi consigliamo di raggiungere il Parco tramite i mezzi pubblici.

Il Park Guell, anch’esso nella lista dei siti Patrimonio Unesco, nasce su idea di Eusebi Guell che commissiona a Gaudì il progetto di un’area residenziale, contornata da giardini e spazi verdi.
Purtroppo è un fallimento; dopo 14 anni dall’inizio della costruzione il piano viene abbandonato  con la sola realizzazione di 3 Km di parco, due padiglioni ed una piazza. 

Tariffa ingresso all’area monumentale: € 10,00 adulti, € 7,00 bambini 7-11 anni. 

Area Monumentale del Parc Guell
Parc Guell – Area Monumentale

La navetta ferma a pochi passi dalla zona gratuita del parco, nella parte alta. 

Qui la vegetazione è rigogliosa e si diramano numerosi sentieri che invitano ad una passeggiata rilassante a contatto con la natura, accompagnati dal cinguettio dei tanti uccellini che vivono tra gli alberi.   

Proseguendo sul viale principale si incontra dapprima la Casa Museo Gaudì (è possibile acquistare il biglietto combinato con la Sagrada Familia), nella quale l’artista ha vissuto gli ultimi vent’anni della sua vita, e successivamente si raggiungono gli ingressi dell’area monumentale a pagamento.

La prima opera che attraversiamo è una rampa a spirale con colonne elicoidali che crea una scenografica e surreale galleria.

Proseguiamo fino all’ingresso principale dove si trovano i due padiglioni che avrebbero dovuto formare la portineria del quartiere; le costruzioni di aspetto bizzarro sembrano provenire da una fiaba di Hansel e Gretel e sono tra le più fotografate dai turisti della città catalana. 

Da questi edifici diparte la Scala Monumentale doppia che conduce alla Sala Ipostila, uno spazio coperto e formato da 86 colonne.

La scala presenta numerosi particolari tra cui delle grotte ai lati esterni ed elementi scultorei come la salamandra, una delle forme più riprodotte nei tanti souvenir.

I bizzarri padiglioni del Parc Guell
Parc Guell – Padiglioni
Scala Monumentale
Parc Guell – Scala Monumentale

La Sala Ipostila, ideata come mercato, ha un tetto formato da piccole cupole ed una volta ricoperta da frammenti di ceramica.

Il percorso continua attraverso i Giardini d’Austria sino alla Piazza della Natura, una grande terrazza con la particolarissima panchina ondulata, rivestita interamente da pezzi di ceramica.

Da questa spianata è possibile osservare il panorama sulla Barcellona sottostante che porta lo sguardo fino al mare.

Conclusa la visita al parco riprendiamo la navetta che ci condurrà alla fermata della Metro; da qui con la linea L4 raggiungiamo Passeig de Gracia in prossimità di Placa Catalunya.

La nostra giornata dedicata a Gaudì è giunta al termine; non abbiamo voluto inserire la visita di ulteriori sue opere  (Casa Vicens, Casa Batllò, Casa Mila, ecc…) per poter gestire al meglio il tempo e la probabile stanchezza di Tommy. 

– 5° GIORNO: Barcellona

Questo sarà il nostro ultimo giorno a Barcellona.

Quale miglior modo per avere una visione totale della città se non quella di prendere uno dei bus turistici, che prevedono un tour completo e la possibilità di scendere alle varie fermate a proprio piacimento? 

(Potete approfondire leggendo il nostro articolo Come muoversi a Barcellona: il Bus Turistico)

Le compagnie che offrono questo servizio con itinerari e prezzi pressoché identici son: Barcelona Bus Turistic e Barcelona City Tour

Noi ci affidiamo al Barcelona Bus Turistic di cui abbiamo acquistato i biglietti online il giorno precedente (vedi box informativo a fondo diario).

Arriviamo nuovamente in Placa Catalunya dove sono previste sia le fermate della linea blu che di quella rossa del Bus Turistic.

Un addetto, dopo aver mostrato la ricevuta di pagamento direttamente da cellulare, provvede a consegnarci i biglietti e un blocchetto di coupon con numerosi sconti per le attrazioni della città.

Il coupon con gli sconti è valido tutto l’anno e può pertanto essere utilizzato anche in visite successive.

Iniziamo il nostro tour con la linea rossa che, dopo aver percorso parte del Passeig de Gracia, scende verso sud in direzione del Estacio Sants con il suo Parc de l’Espanya Industrial dall’aspetto alquanto singolare.

La prima fermata di cui approfittiamo è quella di Placa d’Espanya caratterizzata dall’ex arena, ora diventata centro commerciale, e dalle due torri in stile veneziano.

Placa d'Espanya
Barcellona – Placa d’Espanya

Dalla Piazza diparte l’Avinguda de la Reina Maria Cristina,  contraddistinta da una panoramica scalinata, che si inerpica a metà altezza del Montjuic fino al maestoso Museo Nacional d’Art de Catalunya, ospitato in un edificio neobarocco costruito in occasione dell’Esposizione Universale. 

Risaliamo la scalinata, a tratti affiancata da scale mobili, raggiungendo dapprima la Font Magica, una fontana protagonista  quotidiani e spettacolari giochi d’acqua, fino ad arrivare al Museo.

L’edificio custodisce una vasta collezione d’arte che va dal Medioevo ad inizio Novecento e che richiederebbe probabilmente più di una mezza giornata per essere visitata a dovere; da qui uno splendido panorama di Barcellona si offre ai nostri occhi.

Museo Nacional d'Art de Catalunya
Barcellona – Museo Nacional d’Art de Catalunya

Riprendiamo nuovamente il bus turistico e superiamo l’Anello Olimpico, un insieme di impianti sportivi realizzati per le Olimpiadi e Paraolimpiadi del 1992; questi vede tra i principali edifici lo Stadio Olimpico e la Torre delle Comunicazioni progettata da Santiago Calatrava. 

Le successive fermate sono quella della Fondazione Joan Mirò, un edificio bianco candido in cui sono custodite le opere più importanti dell’artista, e quella per la Teleferica del Montjuic dove scendiamo nuovamente.

Da qui è possibile salire, attraverso la Teleferica, al Forte del Montjuic sito sulla cima dell’omonimo monte dal quale, tra l’altro, è possibile godere di una vista mozzafiato fino al mare.  

Il biglietto per la Teleferica è scontato con il carnet turistico

Salita al Montjuic tramite la teleferica panoramica
Teleferica Montjuic

Il Castello (o Forte) è stato edificato tra il XVII e XVIII secolo e vanta un triste passato in quanto è stato sede di prigionia, vedendo la morte di anarchici nel XIX secolo, successivamente dei Fascisti e infine dei Repubblicani.

Oggi presenta ancora il fossato e alcuni grossi cannoni, rimasti dopo la chiusura nel 2009 del Museo Militare.

Accediamo al Castello usufruendo nuovamente di uno sconto presente nel carnet del Bus Turistico.

Tariffa ingresso al forte: € 5,00 adulti

Interessante la struttura e soprattutto la vista sulla città sottostante, grazie ad un ampia terrazza che regala un panorama a 360°. 

Forte e cannoni con vista su Barcellona
Fort de Montjuic

Conclusa la visita risaliamo sul bus che, proseguendo il suo itinerario, raggiunge prima il Port Vell per poi arrivare al Port Olimpic, costruito in occasione delle Olimpiadi del 1992 per le gare a vela.

L’intero quartiere attorno al porto, dapprima area periferica ed industriale, divenne inizialmente villaggio olimpico per poi subire una graduale ed inarrestata riqualificazione; oggi vanta alberghi di lusso, edifici commerciali e residenziali high-tech.    

Si è fatta ora di pranzo e pertanto decidiamo di sfruttare la fermata Pla de Palau, vicino al quartiere della Ribera


La Ribera in epoca romana si estendeva oltre le mura cittadine ed era formata prevalentemente da fattorie, diventando dal XIII secolo una vivace area commerciale. 
Oggi è un perfetto connubio tra strade ed edifici medievali e ristoranti alla moda, negozi chic e palazzi residenziali.

Il primo edificio che incontriamo, addentrandoci nel quartiere, è anche il più noto; siamo di fronte all’Eglesia de Santa Maria del Mar, la chiesa Gotica più importante di Barcellona. 


Viene eretta nel XIV secolo in tempi record per il periodo ed era considerata la la Chiesa del popolo. 

Cattedrale del Mar
Barcellona – Cattedrale del Mar

Proseguiamo il nostro cammino tra le stradine della Ribera, alla ricerca di un locale per il pranzo; la nostra scelta ricade sul Taller de Tapas, probabilmente il migliore sin ora, che vedrà nuovamente protagoniste le Tapas.

Il quartiere, per alcuni aspetti simile al Barrì Gotic, ha saputo mantenere un’atmosfera d’altri tempi esaltata dalle vie storiche come il Carrer de Montcada, una delle arterie medievali più antiche, sulla quale si affacciano edifici del XIV e XV secolo, trasformati in musei (Museu Picasso, Museu Barbier, Disseny Hub) e gallerie d’arte.

Barcellona ci ha stupito ancora una volta; affascinati da questo quartiere riprendiamo nuovamente il Bus Turistic

Non scendiamo al capolinea di Placa Catalunya bensì proseguiamo fino alla successiva fermata di Casa Batllò.

Eccoci dinnanzi a tre dei principali edifici modernisti, che compongono l’isolato noto come “Manzana della Discordia“: Casa Batllò, Casa Amatller e Casa Lléo Morera.

Casa Battlò
Barcellona – Casa Battlò

Casa Battlò è probabilmente, dopo la Sagrada Familia, l’opera di Gaudì più visitata nonché la più stravagante; la facciata è ricoperta da frammenti di mattonelle nelle tonalità del verde, viola e azzurro, i balconi e le finestre hanno una forma ondulata che richiama le fauci di un drago mentre il tetto, anch’esso rivestito da piastrelle, mette in bella mostra una torretta ed insoliti comignoli. 

Ugualmente eclettici sono gli interni che per questioni di tempo non visitiamo e che saranno sicuramente meta di un nostro futuro viaggio nella città catalana.


Casa Amatller è un edificio progettato da Puig i Cadafalch che ha sapientemente unito influenze gotiche e olandesi.

Ad un paio di isolati di distanza, all’angolo tra Passeig de Gracia e Carrer de Provenca sorge Casa Mila, o comunemente chiamata la Pedrera (la Pietraia), altro capolavoro di Gaudì, costruita tra il 1905 e il 1910 per ospitare abitazioni e uffici. 

Rispetto a Casa Batllò si presenta con una facciata più sobria in pietra grigia e balconi in ferro battuto di colore scuro mantenendo però le linee curve tipiche dell’artista; l’aspetto più sorprendente è il tetto composto da comignoli le cui forme richiamano quelle di guerrieri medievali.

La Pedrera opera di Gaudì nel quartiere Example
La Pedrera o Casa Milà

Ci spostiamo ora sulla linea blu del bus turistico, che condivide con quella rossa alcune fermate.

Proseguiamo il nostro itinerario verso nord; a bordo ammiriamo dapprima altri edifici dell’Example come Casa de les Punxes, chiamata così per le sue torrette appuntite simili ad un castello, e l’Hospital de la Santa Creu i de Sant Pau realizzato da Domènech i Montaner e rimasto per molto tempo l’ospedale più importante della città.

Hospital de Santa Creu i de Sant Pau
Barcellona – Hospital de Santa Creu i de Sant Pau

Dopo aver superato l’area del Park Guell il bus raggiunge la Zona Alta, una delle più esclusive in cui abitare.

La punta più alta con i suoi 512 m. è il Tibidabo che ospita una chiesa appariscente ed un Parco Divertimenti; per raggiungere la cima si può prendere il tramvia blau vicino ad una delle fermate del bus turistico. 


Della stessa zona fanno parte anche il quartiere di Sarria, un tempo villaggio a sé stante, dove si concentra l’alta finanza della città, Pedralbes con il Palau Reial e il Pavellons Guell progettato da Gaudì, e infine l’area residenziale Les Corts di cui fa parte il Camp Nou, il famoso stadio di calcio del Barcellona FC. 

Camp Nou
Barcellona – Camp Nou

Concludiamo il tour nel tardo pomeriggio e nostro malgrado dobbiamo salutare Barcellona per tornare in campeggio dove trascorreremo l’ultima notte. 

Difficile recensire questa città in poche parole; semplicemente stupefacente ci ha affascinato in ogni suo angolo.


Una città dai mille volti che ha saputo conservare tutto il suo charme dei tempi passati pur rinnovandosi e migliorandosi; una città che ogni qualvolta la si visita svela sorprese; una città giovane e frizzante ma con una storia da raccontare fatta di musei, palazzi, statue e reperti.  

Tramonto su Barcellona da El Masnou

– 6° GIORNO: Barcellona/Saintes Maries de la Mer (391 Km)

E’ giunta l’ora del rientro in Italia; la mattina, sbrigate le ultime formalità al campeggio, ripartiamo alla volta di Saintes Maries de la Mer che qualche giorno prima ci aveva già visti di passaggio e che sfrutteremo nuovamente come tappa intermedia per spezzare il viaggio.


Percorriamo l’autostrada AP7 che, una volta varcato il confine, diventa A9 sino a Lunel, dove imbocchiamo la Rue Dipartimentale. 
Arriviamo nel primo pomeriggio ed anche in questa occasione utilizziamo il Camping la Brise che chiuderà i battenti l’indomani per una breve pausa invernale.


La Capitale della Camargue si è ormai svuotata dai turisti giunti per le festività natalizie e si riappropria della quiete che contraddistingue la stagione.


Immancabile una passeggiata in centro prima della cena in uno dei pochi locali ancora aperti.


Non facciamo tardi perché il giorno successivo ci attenderanno gli ultimi chilometri che ci separano da casa.

– 7° GIORNO: Saintes Maries de la Mer – Bernezzo  (405 Km)

E’ lunedi, giorno dell’Epifania, e noi dopo una veloce colazione ripartiamo verso casa.


In Francia è però giorno lavorativo (scopriremo più avanti che loro festeggiano la domenica precedente) e pertanto ne approfittiamo per gli ultimi acquisti in territorio transalpino.

La “Galettes des Rois” il tipico dolce del 6 Gennaio: una torta in pasta sfoglia e frangipane (Francia del Nord) o una brioche con canditi (Francia del Sud).
In entrambe si nasconde una fava che renderà Re della giornata, colui che la troverà nella sua fetta. 

Il Colle della Maddalena è sempre aperto, non avendo subito nevicate negli ultimi giorni, e ciò ci facilita il tragitto; possiamo così percorrere strada non a pedaggio, ridurre i chilometri ed i costi.

Nel pomeriggio siamo a casa, felici del ritorno ma entusiasti della vacanza appena conclusa. 


Barcellona era da tempo nella mia lista dei desideri ed in qualche modo è stato realizzato un piccolo sogno nel cassetto; per Gino è stata una riconferma.
Quello che è certo è che non sarà l’unica visita ma ci torneremo in un prossimo futuro, speriamo neppure così lontano.

Noi tre di ViaggiamoHg dal Parc Guell

Informazioni Utili: Capodanno a Barcellona

BUS TURISTICO A BARCELLONA

Se i giorni a disposizione per visitare Barcellona sono pochi, un’ottima soluzione è quella del Bus Turistico. 

Esistono due compagnie che compiono il medesimo percorso a tariffe uguali: Il Barcelona Bus Turistic ed il Barcelona City Tour.

Le Tariffe giornaliere sono di € 30,00 adulti, € 16,00 bambini 4-12 anni e € 25,00 over 65 e disabili ma è possibile fare il biglietto per due o tre giorni.

E’ anche possibile acquistare il biglietto in anticipo direttamente da QUI.

Durante il periodo invernale vi sono due tratte previste a cui si aggiunge una terza nel periodo primavera/estate, che comprende la zona delle spiagge.

Con lo stesso biglietto è possibile utilizzare tutte le linee della compagnia, salire e scendere dal bus quando si vuole ed ottenere un coupon di sconti per numerose attrazioni della città; il passaggio dei vari bus avviene a distanza di 10/15 minuti.   

Per maggiori informazioni potete consultare i siti ufficiali:

https://www.holabrcelona.com
https://barcelona.city-tour.com  

TRASPORTI A BARCELLONA

Muoversi a Barcellona è molto semplice in quanto in città sono presenti numerosi mezzi di trasporto pubblico.

Oltre ai sopracitati Bus Turistici c’è un efficiente Metropolitana con numerose linee e fermate (i biglietti possono essere fatti ad ogni fermata attraverso totem di semplice consultazione), un servizio Bus che noi non abbiamo utilizzato ma anch’esso efficiente e con numerose fermate, una linea di treni che collega la città con i sobborghi e che prevede coincidenze con la linea metro ed il passaggio molto frequente dei treni (esempio El Masnou-Barcellona ogni 10 minuti circa), linee di teleferica, transbordador aeri e funicolare per raggiungere le cime del Montjuic e Tibidabo, taxi.

Se si prevede l’utilizzo di molti mezzi è consigliabile l’acquisto di pacchetti valevoli due/tre/+ giorni.

Potete consultare e acquistare tali abbonamenti: https://bcnshop.barcelonaturisme.com/shopv3

BARCELLONA PASS: CAPODANNO A BARCELLONA

Esistono molteplici formule di pass che consentono l’utilizzo gratuito dei mezzi di trasporto pubblico e sconti o accessi gratuiti a musei e attrazioni.

Oltre alla tessera HOLA BCN dedicata unicamente ai trasporti e indicata nel paragrafo sopra, troviamo:

Tessera che combina l’utilizzo illimitato dei mezzi pubblici a ingressi gratuiti o sconti su numerose attrazioni.

Tessera che comprende ingresso gratuito A 2,3,4 attrazioni.

Gastronomia Spagnola: Capodanno a Barcellona

Difficile non conoscere le specialità della cucina ed impossibile lasciare questa nazione senza averne provate almeno qualcuna.

Questo è solo un brevissimo riassunto di cosa potete trovare.

LA PAELLA è probabilmente il piatto più conosciuto, composto da riso, verdure, pesce e/o carne a seconda della zona di provenienza.

LE TAPAS sono delle miniporzioni di tipici piatti spagnoli, servite solitamente all’aperitivo o come antipasto ma sempre più in voga anche per il pranzo. I prodotti utilizzati sono tra i più svariati, si va da semplice formaggio o prosciutto, a composizioni più impegnative a base di pesce, patate o carne. 

PROSCIUTTO: lo Jamon Iberico è un altro dei prodotti locali più noti; il prosciutto crudo ha tante varietà i cui prezzi variano anche in modo sostanzioso.

DOLCI: tra i piatti dolci più conosciuti vi sono la CREMA CATALANA tipica di Barcellona a base di latte, uova, zucchero e cannella e i CHURROS frittelle allungate servite con zucchero o con una tazza di cioccolata calda.  

Indirizzi Utili: Capodanno a Barcellona

DORMIRE

– Camping La Brise, Rue Marcel Carrière – 13460 SAINTES MARIES DE LA MER (GPS 43.455816, 4.436340)
– Camping El Masnou, Carrer Camil Fabra 33 – 08320 BARCELLONA (GPS 41.475382, 2.303958)

MANGIARE

– Restaurant Le Camargue, Rue Capitaine Fouque 4 – 13460 SAINTES MARIES DE LA MER (GPS 43.450738, 4.428173)
– El Rincon, Carrer del Carme 28 – 08001 BARCELLONA (GPS 41.382286, 2.170196)
– Meson a Veiga, Travessera de Gracia 3454 – 08025 BARCELLONA (GPS 41.407747, 2.167487)
– Taller de Tapas – Argenteria (Born), Carrer de l’Argenteria 51 – 08002 BARCELLONA (GPS 41.383693, 2.180588)

ALTRI SITI UTILI

https://sagradafamilia.org/
https://www.parkguelltickets.org/

45 comments

  1. Adoro i viaggi 'on the road'. L'ideale è proprio fare alcune tappe brevi e una un po più lunga. Tra le cose che ho visto a Barcellona, la funicolare di montjuic è stata una di quelle che ho amato di più.

  2. Wow, avete fatto davvero un tour splendido! Io purtroppo ho girato in lungo e in largo Barcellona (che si conferma bella anche in inverno) ma non conosco per nulla le zone vicine, sarebbe bello replicare il vostro giro, mi è piaciuto molto leggere l'itinerario, ripeto, bellissimo!

  3. Che splendido on the road! Da un po' di tempo a questa parte, l'unico tipo di viaggio che sto realizzando, e che amo. Voi avete scelto davvero dei posti bellissimi per trascorrere il vostro Capodanno! Complimenti per il racconto e per le utili informazioni che avete scritto alla fine!

  4. Io vado controcorrente e non perché ma Barcellona non mi ha per nulla esaltato – al contrario della Camargue dove invece spero di tornare un giorno, magari con più fortuna meteo rispetto alla mia prima volta (ha piovuto quasi tutto il tempo)

  5. Sai che anche a me piacerebbe fare un viaggio simile fino a Barcellona? Dovrei partire da Roma però 🙂 A parte Barcellona che ho visto più volte, non conoscevo diverse località che hai indicato nell'articolo. Bellissime le foto al tramonto!!

  6. Beh mi sembra giusto che ognuno possa avere i propri gusti e quindi non tutto deve per forza piacere; ed è altrettanto giusto poterlo esprimere. Io ad esempio ho amato Barcellona ma la Sagrada Familia che tutti adorano è forse l'elemento che mi ha deluso di più perché me l'aspettavo diversa.

  7. Ti ringrazio per i complimenti. Noi avendo il camper, alla fine l'on the road è il tipo di viaggio che facciamo sempre e credo che offra tante possibilità di scoprire lungo la strada, luoghi meno noti. Ammetto di essere stata soddisfattissima della scelta fatta e spero sia di buon augurio per il resto dell'anno.

  8. Io a parte Barcellona non conosco ancora altre località della Spagna continentale ma spero di rifarmi al più presto. L'Andalusia ad esempio è da tempo che la sogno, ma attualmente le vacanze più lunghe le abbiamo ad agosto e sarebbe una zona un po' proibitiva in quel periodo.

  9. Partendo da Roma dovresti calcolare qualche giorno in più ma sicuramente non ti pentiresti della scelta. Con i tramonti siamo stati fortunati… forse i più belli visti sinora.

  10. La Camargue, in qualsiasi stagione la si visiti, è sempre capace di stregare i viaggiatori. Io non l'ho mai vista in inverno ma, da quanto leggo, il suo fascino non è stato scalfito di una virgola.

  11. Luoghi meravigliosi. Io mi sono innamorata della camargue, e in particolare modo di Les saintes Marie de la mer. un borgo ricco di fascino, romantico e suggestivo. Anche la vicina Aigues Morten’s non e da meno. Incantevoli le saline, da vedere al tramonto. Barcellona poi… sempre una buona ragione per farci un salto.

  12. In queste ultime settimane stiamo organizzando un viaggio in Spagna e discutendo su quale potesse essere la meta finale di un on the road spagnolo. Mi piace moltissimo questo vostro itinerario e anche se avremo meno tempo a disposizione e un paio di ore di strada in più da fare, abbiamo il nostro camper a darci il sostegno giusto

  13. Conosciamo benissimo la Camargue e appena abbiamo occasione non manchiamo di visitarla. Aigues Mortes mi piace tantissimo e le Saline du Midi le ho trovate davvero affascinanti, assolutamente da vedere almeno una volta nella vita.

  14. Confermo, è una regione bellissima in ogni stagione. Trovo poi che in inverno abbia un fascino davvero incredibile, vuoi i meno turisti e l'atmosfera che si respira… unica.

  15. Il bello con il camper è che effettivamente uno si può gestire al meglio. Io amo comunque ed in ogni caso organizzarmi prima perché amo studiarmi i percorsi, ma la possibilità di essere più liberi anche su variazioni dell'ultimo minuto è impagabile.

  16. Potete sempre iniziare con una prima visita e successivamente tornare per vedere le cose che ancora vi mancano. Noi faremo sicuramente così, penso che ci voglia più di una settimana per poter dire di aver visto quasi tutta Barcellona

  17. Ho trascorso un pomeriggio a Les Saintes Maries de la Mer quando avevo 16 anni, durante un soggiorno studio a Montpellier. Purtroppo, però, non ricordo le stradine del centro ma solamente la statua di Sara la Nera e i palazzi a forma triangolare che caratterizzano una parte della città.
    Barcellona, invece, la visitai un anno fa e ci tornai ben due volte, avendo la fortuna di lavorare a nemmeno un'ora di treno di distanza…bellissima città, nonostante il brulicare di turisti più o meno molesti a tutte le ore del giorno e della notte… della Sagrada Familia, poi, mi sono letteralmente innamorata.

  18. Devo farvi i complimenti perché in relativamente poco tempo siete riusciti a vedere un sacco di cose! Anche io sono tornata a Barcellona lo scorso dicembre per un weekend, e nonostante le volte precedenti non mi abbia colpita in maniera particolare, questa volta non sarei più voluta tornare a casa. Complice forse anche il tempo… ma soprattutto il cibo. Alla Boqueria questa volta non sono riuscita a mangiare perché era chiusa, e alla Sagrada Familia ho dovuto rinunciare perché c'era coda. Sarà per la prossima volta 🙂

  19. Ti ringrazio! Devo dire che nostro figlio, seppure abbia solo 5 anni e mezzo è stato esemplare e ha camminato tantissimo senza lamentarsi. Sai che anche a me è capitato, non con Barcellona, di cambiare idea su di una città alla seconda o terza visita?
    Sicuramente avrai una nuova occasione per visitare cosa ancora ti manca.

  20. Trovo faccia sempre un certo effetto conoscere nuove tradizioni. Mai mi sarei aspettata un capodanno festeggiato alle 19:00, così come festeggiare con tramonti simili.
    A Barcellona avete visto tutto quello che vorrei vedere anche io. Spero di riuscire a vedere una parte della Spagna quest'anno!

  21. Sono stata a Barcellona più volte, sia per lavoro che per turismo, e trovo sia splendida e con tanti da offrire ai turisti. Lo stesso vale per la Camargue: Sainte Marie de la Mer ha un fascino unico

  22. Era la mia prima volta a Barcellona mentre mio marito l'aveva già visitata. Che dire me ne sono innamorata anche per tutto quello che può offrire. Credo che ci torneremo in altre occasioni.

  23. Che post lungo e dettagliato, complimenti! Io feci lo stesso percorso anni fa.. l'on the road secondo me è il viaggio che regala emozioni più belle in assoluto.. Ci eravamo fermati a Nimes in Francia.. che bella atmosfera!

  24. Ti ringrazio. Il blog è nato come diari di viaggio, quindi lunghi articoli perché descrivono l'intera vacanza con la speranza di dare suggerimenti pratici per chi vuole creare un itinerario simile. Ora sto cercando anche di proporre articoli sulle singole destinazioni e mi auguro che possa essere cosa gradita per chi non era interessato all'intero diario. Anche noi amiamo tantissimo i viaggi on the road

  25. Molto bello questo viaggio di fine anno, un itinerario che mi piacerebbe molto fare in auto. Non sono ancora mai stata a Barcellona, è da tempo nella mia lista ma non è ancora arrivato il suo momento per ora!
    Bellissime le foto della città che hai pubblicato, verrebbe voglia di partire adesso. 🙂

  26. Molto bello questo itinerario tra diversi paesi con culture e tradizioni paralleli, ma non uguali. E poi avete scelto un periodo dell'anno perfetto per assistere a manifestazioni o assaggiare piatti tipici tradizionali. Amo molto sia la Provenza che il Camargue e la Spagna

  27. Noi purtroppo abbiamo sempre le vacanze obbligate, quindi o festività e ponti o agosto per l'estate; questo aspetto ci limita per alcune cose ma ci permette almeno durante le feste, di scoprire usanze diverse.

  28. Mio marito ed io siamo stati in Camargue anni fa, affittando un giorno anche le bici. Meravigliosa! Non siamo mai stati invece a Barcellona. Voi avete fatto un giro stupendo in pochi giorni.Grazie per il tuo racconto preciso e dettagliato.Lo seguiremo appena riusciremo ad organizzare un viaggio in questa città!Utilissime le informazioni su come muoversi, cosa vedere e cosa mangiare!

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